Vita, sogni e scelte: “Gagio” miglior cortometraggio all’Aqua Film Festival

Il regista Meatta: “Grande soddisfazione, alla Scuola Vancini anni fondamentali”

Successo per “Gagio”, il film corto di Francesco Meatta che ha ricevuto il premio come miglior cortometraggio all’Aqua Film Festival di Roma.

La cerimonia si è tenuta alla Casa del Cinema a Villa Borghese e quella di Meatta, giovane autore che l’anno scorso ha conseguito il diploma in Regia al termine del suo percorso formativo alla Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini di Ferrara, è stata definita una regia matura ed efficace.

A consegnargli il premio è stato il regista Mimmo Calopresti.

“Gagio” racconta la storia di Elio (Francesco Morelli), figlio di un pescatore a strascico e, come il padre (interpretato da Piergiuseppe Francione), dedito alla stessa professione. Quando però al porto arriva il circo Elio scopre un mondo nuovo, la domanda è inevitabile: esiste una vita diversa da questa? Ci può essere una felicità lontana da barche e reti?

“In questo film – racconta Meatta, 27 anni appena compiuti – ho voluto misurarmi con il territorio, con mestieri antichi e domande esistenziali. L’Aqua Film Festival si occupa di sostenibilità e di opere capaci di raccontare l’acqua attraverso varie forme e linguaggi; “Gagio” si concentra sulla pesca, sulla vita e sulle scelte. Vincere il premio come miglior cortometraggio su cinquecento lavori in gara è stata una bella soddisfazione”.

La fotografia è di Francesco Contini, sempre allievo della Vancini. Un traguardo importante per lui ma anche per i lidi comacchiesi che tornano al centro della scena e per la Scuola Vancini che ha formato e accompagnato il regista nel suo percorso.

“La mia passione per il cinema deriva da quella per il carnevale. Sono di San Giovanni in Persiceto e fin da ragazzino mi sono dedicato alla progettazione dei carri allegorici, ho sempre avuto il desiderio di portare gioia, di meravigliare gli spettatori e – spiega – poterlo fare attraverso il cinema è bellissimo. Alla fine quello che conta è cercare di cambiare il mondo un passo alla volta no?”.

Gli anni alla Vancini li ricorda come impegnativi, intensi e affascinanti, un percorso che ha temprato il suo carattere e che oltre alle nozioni tecniche gli ha dato molto anche dal punto di vista umano. “Ora stiamo scrivendo un lungometraggio, conto di vederlo in sala da qui a tre anni.

Per me i grandi autori del cinema sono fondamentali, Federico Fellini su tutti. Ma anche Vittorio De Seta con i suoi documentari è stato di grande ispirazione per “Gagio”. Un grazie particolare però va ad Adriano Sforzi, mio maestro con il quale collaboro attivamente”.

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